La natura fa stare bene ma…

La natura fa stare bene ma…

Ogni tanto arrivo a scrivere qui dopo periodi più o meno lunghi di silenzio. Non sono assente in realtà, anzi, in quei momenti semplicemente osservo, registro, raccolgo idee, elaboro. Per poi tornare qui a condividerle con chi mi legge.

Viviamo nell’epoca dello stress e degli esaurimenti nervosi e sono ormai migliaia i professionisti del benessere e della cultura, dagli psicologi agli educatori, dagli insegnanti di yoga ai professori delle scuole ai medici,  impegnati a ribadire come una vita all’aria aperta, la relazione con gli altri esseri viventi e certe scelte alimentari possano essere un vero toccasana.

Eppure mi capita spesso di vedere questi stessi professionisti scegliere stili di vita totalmente distanti da ciò che consigliano ai loro interlocutori. Se piove, tutti chiusi in casa a lamentarsi che piove. Se c’è caldo, chiusi in casa con aria condizionata a lamentarsi del caldo. Amano gli animali, o almeno così dicono, e mangiano cadaveri. Adorano boschi, fiumi e prati ma se ci sono insetti non vogliono uscire, ci tengono alla linea ma non camminano mai, sostengono di amare la natura ma ne sono così distanti da non sapere neppure il nome dei fiori, la stagionalità delle verdure e della frutta, la differenza tra un’ape e una vespa.

Tutti chiusi in ambienti artificiali, pallidi, con problemi di sonno e di digestione, con attacchi di ansia e di rabbia.

La natura fa stare bene ma… per apprezzarla e goderla bisogna uscire dal proprio guscio, indossare scarpe comode e prendersi il tempo di respirare. Un po’ di pioggia o di caldo non hanno ancora ucciso nessuno.

In anni recenti ho iniziato a rispondere a tono a chi mi dice: beata te, ti invidio.

Ogni giorno abbiamo la possibilità di scegliere, noi fortunati nati e cresciuti in una parte del mondo dove non ci cadono in testa le bombe e dove non ci manca nulla per condurre un’esistenza confortevole.

Eppure quando mi capita per lavoro di incontrare persone di altri paesi e continenti, mi succede spesso di sentirmi dire: Non vivrei mai in Italia e in Europa, ci sono dei ritmi di vita totalmente senza senso.

Come sempre incontrare l’altro mi aiuta a mettere a fuoco ciò che mi circonda e ad aprire la mente verso nuovi orizzonti. Non ha tutti torti chi ci osserva dall’esterno, credo.

Intorno a me vedo una marea di persone infelici, frustrate e scontente intrappolate in routine malate da cui non sanno uscire, per pigrizia principalmente.

Ho imparato a viaggiare da sola, a fare le escursioni con la sola compagnia dei miei animali che si rivela sempre straordinaria e al di sopra di ogni aspettativa. Ogni volta, per me e i miei compagni di vita, è come se fosse la prima. Nevica fuori stagione? Andiamo a giocarci, con la neve, invece di lamentarci perché ci serve una giacca a vento in aprile. Ho imparato anche a inserire nella mia routine piccoli rituali di benessere a cui non potrei mai più rinunciare.

Con i progetti che sto portando avanti cerco di fare la mia parte per aiutare le persone a scoprire una nuova dimensione, ma è tutt’altro che semplice. Trovo infinite resistenze e rigidità.

La natura fa stare bene ma… per viversela servono forza di volontà e pensiero aperto.

Forse è troppo tardi e la specie umana si sta scavando già da tempo la fossa. Eppure le opportunità di cambiare le piccole cose ci sarebbero e sono a portata di tutti.

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Silvia Allegri
Silvia Allegri è giornalista, saggista e appassionata di animali. Organizza attività di approccio con gli animali, trekking someggiati e corsi di scrittura. Partecipa a seminari e conferenze. Per informazioni e contatti scrivi a silvia@silviaallegri.it
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