#animallover

#animallover.

Così mi definisco sul mio biglietto da visita. E succede che le persone siano incuriosite da questa scelta, oppure, in rari casi, respinte. A respingere questa mia definizione sono gli amanti degli animali che definisco part-time. Quelli che sono ben contenti di farsi la foto col cane (possibilmente di razza e di moda), o col micio di casa, ma che non disdegnano il prosciutto, il salame, la grigliata, la bresaola, la carne bianca ‘perché fa bene’. E mi guardano storto…

Alla domanda: ami gli animali?, ormai rispondo: Ovvio, per questo li rispetto. A chi mi chiede informazioni in più racconto volentieri la mia scelta, orientata a un’alimentazione senza sofferenza, pur tra le mie contraddizioni (sono una viaggiatrice costretta a lottare in un mondo di persone che non fanno la famosa connessione). Racconto che si può donare sangue senza mangiare animali, che l’energia la si attinge da cibi vegetali sapientemente abbinati. Racconto soprattutto che in un mondo in cui esercitare violenza è considerato normale, è bello andare contro corrente. Si soffre perché si sente, empaticamente, il dolore altrui, e si gioisce forse più degli altri quando si raggiungono alcuni importanti traguardi.

Come giornalista ho deciso di abbracciare questa causa. Metterci la faccia.

#animallover, oltre a #winelover. Così ho scelto di chiamarmi. Ambasciatrice dei tanti esseri viventi senza voce che rendono stupenda la mia vita. Come i miei compagni di appartamento e di passeggiate. Tutti meritano una storia e tante ne ho già raccontate, e qui vi voglio ricordare come è nata la mia amicizia con Lucio, gatto venuto da lontano e che adesso dorme solo sul mio collo: ecco la sua storia.

Ci sono amici, colleghi, conoscenti, ci sono anche i semplici compagni di viaggio sulla stessa carrozza di un treno, che di fronte a questa definizione raddrizzano le antenne. Mi osservano, mi chiedono di raccontare, esprimono le loro perplessità magari. Ma alla fine quasi sempre il discorso finisce con il sorriso la curiosità, la consapevolezza che un altro mondo è possibile.

A volte mi cadono la braccia, di fronte a certi numeri: 8 miliardi di umani a causa dei quali vengono uccisi centinaia di miliardi di animali. Che senso ha? Il consumo di carne è una piaga per il nostro pianeta, fonte di inquinamento, di sprechi, oltre che di indicibili sofferenze.

Eppure chi ha fatto la connessione non può tornare indietro, e allora si combatte. Si propongono strade alternative, scelte più coerenti, decisioni coraggiose da fare, magari, con l’accompagnamento di qualcuno che sia già esperto.

Cambiare abitudine significa spogliarsi di vecchi cliché, spazzare via la pigrizia. Lo facciamo per loro. I più indifesi. Ed è più facile di quanto sembri. Ci sono milioni di idee, suggerimenti, consigli per partire per nuovi orizzonti. Leggete qui. 

#animallover. E ricodiamoci che chi ama gli animali ama le persone. La sensibilità non si muove a settori. Purché ci sia rispetto.

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Silvia Allegri
Silvia Allegri è giornalista, saggista e appassionata di animali. Organizza attività di approccio con gli animali, trekking someggiati e corsi di scrittura. Partecipa a seminari e conferenze. Per informazioni e contatti scrivi a silvia@silviaallegri.it
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