In fase di evoluzione. Mi definisco così, per quanto sto vivendo. Un periodo che ha visto una serie smisurata di trasformazioni. Apparentemente inaspettate, ma di fatto inevitabili passaggi a cui, forse, mi stavo preparando già, inconsciamente.
Riposare, respirare, riordinare le idee è una sfida complessa, dopo un lungo periodo di caos e di dolori. Ma l’istinto di sopravvivenza, unito a nuove progettualità e solide consapevolezze, ha la meglio.
E ora sono qui, a mettere in ordine i pezzi di un puzzle pieno di colori. La natura ha davvero un potere straordinario nel riordinare i pensieri e offrire nuove prospettive. Mi succede adesso, ma è un processo che si ripete. E ogni volta mi rimanda agli studi fatti e alle conoscenze degli antichi, quando le risposte si cercavano nell’osservazione e attraverso la connessione con gli elementi naturali.
Per il prossimo corso di scrittura emozionale ho voluto scegliere come protagonisti gli elementi – terra, acqua, aria, fuoco – che sono da sempre archetipi di trasformazione e rinnovamento. La terra ci insegna la stabilità e la crescita graduale, l’acqua la fluidità e l’adattamento, l’aria il movimento e il respiro vitale, il fuoco la trasformazione e l’energia creativa.
Questa pausa che sto prendendo è già parte del processo: spesso è nel silenzio e nell’osservazione che nascono le intuizioni più profonde. La natura ci ricorda che ogni cosa ha i suoi tempi e che la creatività, come le stagioni, attraversa cicli di riposo e cicli di rinascita.
Essere in fase di evoluzione significa assecondare il cambiamento, senza opporre resistenza. Prendere il buono che c’è, riflettere su vecchie dinamiche e provare a scardinarle. Concentrarsi sul presente mettendo a riposo i pensieri ossessivi. Saper riconoscere le anime affini, che non arrivano mai per caso. Anche sotto le sembianze più inaspettate.
A volte basta solo fermarsi e lasciarsi condurre dalla corrente. Come mi ha ricordato di recente una persona, ciò che è destinato a noi arriva a noi… Basta avere pazienza.
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