Emozioni da trasmettere, da accettare e da maneggiare con cura.
C’è un momento, durante ogni lezione, in cui tutto si ferma. Si alza lo sguardo dagli appunti, le penne restano sospese, arriva qualcosa di più forte a unire chi condivide un’aula: è connessione. Ed è in quegli istanti che capisco perché ho scelto di fare questo lavoro.
Quest’anno ho avuto il privilegio di stare a diretto contatto con i miei studenti in aula, giorno dopo giorno, molto di più rispetto al passato. Ho parlato, insegnato, condiviso tecniche ed esperienze. Ma soprattutto, ho imparato da loro: dalle loro domande, dalle loro intuizioni, da quella fame di sapere che ti ricorda perché hai iniziato.
Parallelamente al lavoro in aula, ho avuto anche la fortuna straordinaria di intervistare persone eccezionali. Scrittori, professionisti, narratori che hanno trasformato la loro arte in vita. Ogni intervista è stata un dono: storie di dedizione, sacrificio, ma anche di gioia pura nel fare ciò che si ama. E ogni volta tornavo in classe con qualcosa di nuovo da condividere, un’esperienza da trasformare in lezione.
Spesso ai miei allievi, e questa esperienza me lo ha confermato con forza, che fare ciò che si ama non ha prezzo. Non è una frase fatta, non è retorica. È la verità più concreta che conosco.
Certo, ci sono le fatiche, le notti passate a preparare materiali, i momenti in cui la stanchezza si fa sentire. Ma quando vedi uno studente che finalmente trova la sua voce, quando leggi un testo che ti emoziona, quando qualcuno ti dice “grazie, ora ho capito” – ecco, in quel momento capisci che non c’è stipendio, non c’è riconoscimento che possa valere quanto quella sensazione.
La scrittura emozionale, che è al centro del mio insegnamento, non è solo tecnica. È coraggio. È la capacità di mettersi a nudo, di trovare le parole, di trasformare una sensazione in un racconto. E quando riesco a trasmettere questo ai miei studenti, quando li vedo sciogliersi e osare, sento di aver fatto qualcosa di importante.
E guardando avanti?
Dopo le feste ripartiremo con il nuovo corso di scrittura emozionale. Lo aspetto con l’entusiasmo della prima volta, perché ogni gruppo porta con sé nuove storie, nuove sfide, nuove occasioni di crescita – per loro e per me. Di emozioni da trasmettere ce ne sono più di quanto crediamo. Basta credere in noi stessi, senza inutili autocritiche. Non prestiamo il fianco alle critiche di un mondo popolato di gente nevrotica e scontenta.
Se c’è qualcosa che questi mesi mi hanno insegnato, è che la passione si alimenta facendo. Non aspettando il momento giusto, non rimandando, ma tuffandosi nella vita e nell’aula, nella pagina bianca, nel confronto vero con le persone.
Ai miei futuri allievi voglio dire questo: venite preparati a lavorare, ma anche a emozionarvi. Venite con le vostre paure e i vostri sogni. Perché è da lì che nasce la scrittura che vale la pena di leggere e di vivere.
Ci vediamo in aula, dopo le feste. Pronti a scrivere con il cuore.